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8.7.15

A Brief History of Seven Killings


A Brief History of Seven Killings (USA, 2014)
di Marlon James 

Spesso mi capita di provare a leggere, giocare, guardare, assaggiare cose senza saperne sostanzialmente nulla, se non che Tizio e Caio ne hanno parlato in maniera positiva. Mi fermo lì, non approfondisco, non sto neanche a leggere o ascoltare quel che hanno detto al riguardo: mollo tutto, recupero l'oggetto in questione e, dopo averlo consumato, torno a recuperare l'opinione di turno. Del resto, se da un lato vivo in maniera molto serena il concetto di spoiler e non mi inquieto quando qualcuno mi svela qualcosa, dall'altro, se già ho deciso che una cosa mi interessa, non vedo motivi per andare a cercarmeli (gli spoiler, dico). Ed è più o meno così che sono finito su A Brief History of Seven Killings: senza saperne nulla, senza conoscere i lavori precedenti del suo autore, solo perché due tizi (Andy Greenwald e Chris Ryan, nello specifico) ne avevano parlato distrattamente nel loro podcast. Oh, funziona così, che ci posso fare.

Mi sono quindi improvvisamente ritrovato a leggere settecento pagine (sì, il titolo è un po' una battutona) di romanzone giamaicano, così, come se niente fosse, portandomele dietro per aerei e ringraziando il cielo per la decisione di comprarle in formato ebook. Ne è valsa la pena? Decisamente, anche se non è stata una lettura semplice. A Brief History of Seven Killings racconta la storia del tentato omicidio di Bob Marley (anche se non si fa mai riferimento diretto a lui, viene sempre chiamato "il cantante") e le sue conseguenze immediate, sfruttando questo spunto per mettere nero su bianco la Giamaica degli anni Settanta e dei primi Ottanta, vittima di spietate macchinazioni politiche e preda di un'escalation di violenza e criminalità. È uno scenario complesso e per molti versi alieno, che viene raccontato tramite alcuni episodi specifici e, soprattutto, dando spazio a diversi punti di vista, con voci sensibilmente differenti fra loro.

E infatti il secondo motivo di fascino del libro, dopo appunto il racconto di un luogo e un'epoca ormai lontanucci, sta nella bravura pazzesca con cui Marlon James riesce a dar vita a tante personalità diverse, caratterizzandole tutte a meraviglia, appoggiandosi sull'allucinante parlata giamaicana per alcuni personaggi e tirando fuori un racconto complesso, articolato, che s'arrotola sulle sue mille voci. Ogni tanto s'ingolfa in una certa pesantezza, ma quando esplode in quegli improvvisi raptus di violenza, quando lascia spazio alla forza dei suoi personaggi femminili, quando butta lì pezzi di bravura pazzeschi nel raccontare alcune morti (ben più di sette, per altro), beh, diventa una lettura trascinante e irresistibile, che mescola in maniera perfetta invenzioni e realtà.

Da quel che vedo, nessun romanzo di James sembrerebbe essere stato tradotto in italiano. Di certo, adattare la follia linguistica rappresentata dalle parti scritte in giamaicano dev'essere un bel casino. Ed è anche un bel casino leggerle, a tratti, va detto. La HBO ha acquistato i diritti per tirarne fuori una serie TV: ce la potremmo cavare direttamente così, dai.

2 commenti:

Questo romanzo uscirà in Italia per la Frassinelli a settembre....

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